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66 | un giorno |
mandò zio Predu, squadrandolo da capo a piedi.
— Bella, perchè mi è sembrato così!
— E anche a loro è sembrato così! Ehi, ehi, Marcu Fiscale, che il diavolo ti cavalchi, perchè sei arrivato ora? — gridò Predu, agitando le braccia verso un uomo che arrivava giusto allora, a messa finita. Quindi si allontanò di corsa, e Jame restò senza altre spiegazioni sui Serrara.
Siccome il banchetto comune (era il priore della festa che lo dava a spese sue) si doveva fare sulla riva del fiume, tutti risalirono a cavallo, con le donne in groppa, e ben presto la chiesetta scomparve. Jame si era avanzato, passando boriosamente sulla sua superba cavalla grigia, davanti ai due Serrara, che preparavano le loro cavalcature e quella della signorina.
Vide ch’erano armati di fucili e di rivoltelle, e un po’ più lontano udì che dicevano fra loro:
— È il figlio di donna Francisca Chercu, sai; donna Francisca, non ricordi?...
— Ah, sì, un bel ragazzo...
Egli ne arrossì dal piacere. Erano i fratelli di lei quei due, o chi erano? Forse lo sposo uno di essi? Dio mio buono,