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un giorno 65


Se ne stava inginocchiata, con le mani appoggiate al manico dell’ombrellino, ma non pregava; guardava qua e là, voltandosi, alzando la faccia in su, e la paglia del suo semplice cappello ondulato, guarnito di un solo merletto bianco, scintillava ad ogni sua mossa, sotto la luce delle candele di cera. Sì, era bionda e bianca, con grandi occhi verdi, glauchi veramente, forse anche azzurri, ma resi verdi dal riflesso azzurro delle ciglia e sopracciglia nere. Era così sottile, poi, così sottile! E pareva tanto innocente.

Jame si tormentava continuamente, chiedendosi il nome e l’età della fanciulla, e avrebbe voluto uscir subito per informarsene, ma intanto desiderava che quella messa, prima tanto noiosa per lui, non terminasse più.

Pur troppo terminò, e Jame dovette uscir fuori, mentre un gruppo di donne circondava la signorina toccandole la mano. Ed ella trovava una parola gentile per tutti.

— Balio, — disse Jame a zio Predu, nella spianata, — chi sono quei signori?

— I miei padroni.

— Oh! E perchè son venuti?

— E tu perchè sei venuto! — do-