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64 un giorno


che i due giovinotti, fermi sempre sulla porta, lo guardavano, a lor volta, con curiosità, e arrossì, ma prese un’aria più che mai indifferente, e guardò innanzi a sè.

Lei s’era spinta fino all’altare, e s’era appoggiata al muro con stanchezza: Jame ne vedeva la sottile figura bianca, tra il rosso infinito dei corsetti paesani, e, Dio ci scampi e liberi, gli sembrava più bella della vecchia Santa Cecilia, pur così delicata nella sua antichità, che pareva stesse per spiccar il volo dall’altarino barocco. E guardando Santa Cecilia, Jame ebbe un moto di rabbia contro i compaesani suoi. L’avevano abbigliata così stranamente, gettandole dei fazzoletti ricamati sulle spalle, sulla tunica bianca, dappertutto, in un modo goffamente orientale, che senza dubbio i forestieri avrebbero riso.

— Come si chiama? — pensava intanto. — Quanti anni ha? Sedici... venti? È maritata? Saranno proprio i Serrara? Dio mio, se potessi avvicinarmi!...

E cambiò posto, e manovrò tanto che alla fine della messa le si trovò vicino. Là, in fondo, c’era quasi oscuro; trionfava la luce gialla dei ceri, e Jame potè vedere che lei era realmente bionda, proprio bionda.