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un giorno 61


dosi l’un l’altra con invidia i grandi fazzoletti ricamati.

Nel centro stava Jame; aveva in faccia la vecchia porta spalancata, dallo sfondo luminoso, inghirlandato di rovi, e vedeva in lontananza grandi macchie di oleandro fiorito che guardava con intenso desio.

— Andrò a pescare — pensava per confortarsi un poco. E nel più profondo segreto del cuore augurava un accidente a don Antonio, che non finiva più di cantare la messa. Avrebbe voluto scappar subito, ma c’era lì davanti Predu Pischeddu, il suo balio, che si girava ogni tanto. Se Jame fosse scappato a metà messa, il balio non avrebbe mancato di recarne il rapporto scandaloso a donna Francisca, la madre severa del giovinetto.

Già due volte Predu Pischeddu aveva projettato delle occhiate bièche al figlio di latte di sua moglie, per la posizione poco garbata che teneva; ma fin lì Jame non s’era dato per inteso, e così si seccava orrendamente ma non si muoveva.

Ma ad un tratto si scosse tutto intero, prese involontariamente il contegno rigido e rispettoso dei paesani, e un leggiero rossore, segno in lui di piacere e di sorpresa, gli colorì le guancie e la fronte.