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l'ospite | 27 |
sentire la testina graziosa che sognava sotto quegli elci, sul suo petto di forte gentiluomo? e dire solo così:
— Margheritina mia!
Ora avvenne che Antonio Arau, coi suoi trentasei anni, fece una pazzia quella sera; baciò il tronco di un elce; ma il tronco era così freddo e inanimato che un brivido gli fece tremare tutte le larghe spalle, e le mani bronzine. Poi raccolse una foglia, dura e grigia, e la raccolse bene. L’indomani doveva partire.
Sarebbe partito senza dir nulla, se quel giorno Margherita non fosse uscita di casa. Invece, verso le due, ella si vestì, e, prima di mettersi il cappello, scese per dare il buon viaggio all’ospite.
— Dunque, — disse entrando, — lei parte stasera?
Non ne dimostrava alcun dispiacere; Antonio la guardò e non poté dir nulla, ma sorrise, con un vago incantamento entro gli occhi.
Margherita vestiva quasi sfarzosamente, un abito di lana bianca pesante a fiori di seta; due larghi nastri verdi le partivano dal fondo della sottana, dopo aver formato un fiocco, e si fermavano sui fianchi sottili, poi ripartivano fino alle spalle, come