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l'ospite | 9 |
vole color rame e fumo, allungandosi, sfilandosi, che sembravano pensieri di tristezza indicibile e d’angoscia sovrumana.
E Margherita, col viso in su, la testa sempre appoggiata all’elce, gli occhi smarriti in quel mare di tristezza infinita ch’era il cielo con quelle certe nuvole, gemeva sommessamente, sommessamente, invocando la morte.
Certo, grande sventura doveva esser la sua se si sentiva tanto infelice, con un profondo dolore scolpito sul viso delicato e bianco.
Eppure era una storia così semplice e facile a indovinare!
Ella aveva diciannove anni, ed era innamorata. Una cosa semplicissima, ma c’era un po’ di complicazione nei particolari. Ora sentite come stavan le cose.
Quattro mesi prima un gruppo di persone gaie e distinte, signori, studenti, ufficiali, bambini e qualche vecchio, fecero una scampagnata ed una escursione sulle montagne. Margherita, i fratellini e la mamma, erano tra le persone più distinte, giacchè erano persone ricche, non per altro. Non avevano alcun titolo, alcuna nobiltà, nessun’altra distinzione. Margherita poi non possedeva neppure quella bellezza