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cque, e quasi tutti si inginocchiarono, pallidi, frementi, rispondendo all’Ave Maria della bambina. Moltissime donne piangevano e singhiozzavano, con quel pianto che è l’espressione più viva di un terrore indicibile, naturale o sovrumano, e che può dirsi la vertigine dello spirito davanti a un fenomeno terribile e misterioso nella sua stessa semplicità.

Zia Batòra era fra queste donne.

Essa ridiscese al villaggio col bimbo di Sadurra in braccio e con la figlia al fianco. Per cui i buoni Bittesi, fieri della loro Madonna, dissero che quell’anno Nostra Signora aveva fatto due miracoli.