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120 | due miracoli |
stendardo, — che hanno portato con loro dai lontani paesi, — e si fa il semplice giro della chiesa, poi si rientra o si prosegue per conto di altra persona. In una mattinata si possono eseguire, — e si eseguiscono, molte dozzine di queste processioni, che sono il punto più caratteristico della festa del Miracolo, — mentre al lato opposto della spianata la gente allegra, venuta per divertirsi, balla il duru— duru, il famoso ballo tondo, tra la polvere, il sole e i merciai ambulanti.
Rientrata in chiesa la processione, zia Batòra si mosse ed entrò essa pure. La chiesa era già affollata di donne diverse di volto, di costumi e di lingua, — donne di tanti villaggi, molte delle quali erano venute a piedi nudi e coi capelli sciolti.
Un gran chiasso s’innalzava da tutta questa folla multicolore, — passava una specie di fremito, e tutte le donne parlavano tra loro, anche senza essersi mai vedute. Zia Batòra giunse a stento, pestando piedi e gonnelle e destando esclamazioni energiche per questo suo procedere, in fondo alla chiesa, posto dove usava sempre inginocchiarsi. Laggiù c’erano molte donne di Bitti, che aspettavano la messa.