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due miracoli | 119 |
gonnelle d’orbace, corte, scendeva il volante della sottana bianca. Zia Batòra pregava, e ogni tanto fermavasi per dar l’elemosina ai mendicanti che, fermi sugli angoli del sentiero chiedevano pietà a voce alta e cadenzata, con lunga cantilena e con la mano tesa.
La folla variopinta si accalcava per la strana via e sulla spianata ampia della chiesa. Giù Bitti col selvaggio borgo di Gorcai a fianco, esultava, con le strade piene di gente, nel sole di settembre, tutto circondato dalla vallata verde, fresca, scintillante.
Zia Batòra continuava la sua ascesa senza por mente alla gente, ma giunta alla spianata si fermò facendosi il segno della croce.
Usciva una processione. E diciamo una perchè le processioni del Miracolo sono innumerevoli.
Qualunque persona devota può entrare in sagrestia e dire:
— Fate una processione secondo la mia intenzione. — Offre una piccola elemosina, qualcosa tra il mezzo scudo, o tre e cinquanta, — e la processione esce subito. Dietro i sacerdoti vengono gruppi di uomini di villaggi diversi, ciascuno col proprio