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108 don evéno


Fidele si fé bianco come un cencio.

Don Evéno gli stava davanti.

— Cosa è questo? — gridò. — Perchè sei qui, Fidele? Chi ti ha ordinato?....

Fu così che Fidele gli consegnò la lettera di Mikela.

— Sta benissimo! — disse don Evéno, con voce stridente. — Tu non dirai di avermi incontrato. E guai a te se osi pigliar un centesimo da Mikela!

— Sarebbe bella! — esclamò Fidele. Ma poi trovò bellissimo il biglietto da dieci lire di Mikela, e bellissima la speranza di averne altri, all’occasione. Pensò:

— Dal momento che devo dire d’essere andato!

Don Evéno tornò due giorni dopo.

Mikela aspettava con ansia il suo ritorno, ma non osò chiedergli nulla, nè egli, per tutta la giornata, le disse nulla. Solo, sul tardi, la chiamò nella stanza da pran-