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— Eppure questa mattina anche là sotto ho trovato l’orma di zio Saba. Finora io l’ho rispettato perchè vecchio, perchè è stato alla guerra e perchè mio vicino. Ma adesso bisogna che mi decida a rompergli la gamba sana col bastone che sostituisce l’altra.

Lo disse serio, senza vanteria, come un uomo che è convinto di poter fare quello che minaccia.

Poi mangiò in fretta e uscì; e passarono delle ore prima che nessuno si facesse più vivo. Tutti erano andati ai funerali: solo Annarosa faceva compagnia alla nonna, nella stanza silenziosa. Si sentivano le campane battere i rintocchi funebri e pareva che tutto il mondo fosse morto, di là del cortile.

Il tempo s’era rimesso: ma che tristezza in quel cielo freddo pallido come un viso dopo che ha cessato di piangere!

La nonna sonnecchiava: si accorse però che Annarosa leggeva un libro che aveva tratto di sotto al cestino da lavoro, e si scosse per dirle che non era giorno da leggere, quello.

Pazientemente Annarosa depose il libro e si mise a cucire; ma ogni volta che allungava la mano per prendere il refe mentiva il tepore molle del gatto aggomi-