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dino e a indicargli dove scaricare il sacco delle olive dovute alla chiesa di Santa Croce per un canone gravante sull’oliveto. Umile, bella, laboriosa, ella era, per Agostino, la donna perfetta: quella che deve sposarsi presto e con un uomo per bene e ricco, e far dei figli e reggere per tutta la sua vita una casa ove non manchi niente: la donna forte della Bibbia.

Che Stefano Mura la domandasse per moglie non era, dunque, che una cosa naturale.

— E dove la trova un’altra ragazza così? — disse piano, rivolgendosi di nuovo alla nonna. — Ebbene, ditemi una cosa: è necessario che due che si sposano debbano essere tutti e due ricchi? Quando la donna è come Annarosa nostra, la roba si moltiplica ed è come se anche lei sia ricca. E così è, anche se una donna ricca sposa un uomo povero che sa badare alla sua roba.

— Come te, — disse la donna, che anche per lui sognava un buon matrimonio. Ma Agostino fece un gesto con la mano, indicando una cosa lontana.

— Oh, per me son già sposato! Ho la famiglia, io! Eppoi, vi dico francamente che una donna ricca, se non fosse del nostro grado, non la sposerei. Per adesso