Pagina:Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu/84


— 76 —

di matrimonio, e lei lo aspettava con ansia d’amore. E la figura stessa di Agostino era, nella sua mente, associata agli olivi e ai noci in fondo alla valle, piantati da suo marito; le sembrava persino di sentire l’odore umido delle foglie nelle vesti di lui; forse perchè ogni volta egli frugava nelle sue tasche, traendone un pugno di olive secche, grosse e morbide come prugne, o di altre frutta, e gliele lasciava cadere in grembo; e pareva che i frutti cadessero dalle sue mani come dall’albero.

Anche questa volta le aveva portato le olive secche. Ella le palpava, sul suo grembo, invitando Agostino a sedere un po’ accanto a lei per parlare del grande avvenimento. Ma egli sembrava perplesso: restava in piedi davanti al camino, pensieroso, facendo dei calcoli con le dita. Finalmente parve aver risolto un problema.

— Nonna, per oggi dunque non è possibile mandare le olive al frantoio; voglio esserci io, quando si macina, perchè non mi fido di nessuno. Non che dubiti dell’onestà di nessuno, ma quando non c’è il padrone le cose non si fanno bene. E oggi dunque, bisogna andare ai funerali.