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IV.
La prima a sentire lo spiro di zia Paschedda Mura fu la nonna; sette rintocchi lenti, gravi e profondi come colpi di martello, suonati dopo lo squillo lieve fresco della prima messa. E a lei, che già da tempo era sveglia e si sentiva stanca di tutte le notti insonni e di tutto il peso della sua vita, parve che con quei sette colpi il tempo inchiodasse una porta dietro la donna che se ne andava. Ma subito salutò la partente.
— Va in buon’ora, Paschedda; adesso sarà la mia volta, appena figlio tuo si sarà deciso a domandare Annarosa.
E provò un senso di gioia, come se Annarosa fosse lei e la sua vita dovesse ricominciare; poi si inquietò un poco pensando al disordine che in quel momento doveva regnare in casa dei Mura. Vedeva Nina sua lavare e comporre il