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tendogli sopra le mani le sue piccole mani brune. E lo guardava di sotto in su così atterrita che egli volse le mani e strinse quelle di lei sorridendo con tutti i suoi denti bianchi: un sorriso che aveva però qualche cosa di ringhioso.

— Ascoltami, ragazza: è venuto da me un tale, oggi, verso mezzogiorno, mentre guardavo il frumento; un tale, fratello di uno col quale ho fatto il soldato. Ebbene, mi disse che questa notte scorsa, a mezzanotte in punto, suo fratello ha ricevuto l’ordine di presentarsi al Comando militare, ed è stato vestito da soldato e mandato lontano per la guerra che deve scoppiare fra giorni. Ebbene, ragazza, sarà la mia volta, forse, questa notte.

— È questa la malattia? — ella gridò ridendo nervosamente, anche perchè le sembrava ch’egli volesse un po’ spaventarla per burla: — io lo sapevo. Zio Saba me lo aveva detto.

L’uomo la guardò, serio, con le pupille scure; ed ella si lasciò ricadere abbattuta sui calcagni.

— Si può morire in guerra.

— Si può morire. Ma questo è niente. Morire si deve, una volta o l’altra. Ma il malanno è che io ho da mietere e raccogliere il frumento. E i miei buoi a chi li