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— Il mio impiastro non è in paese, — rispose lei, dignitosa, nonostante il suo atteggiamento umile: — è andato a guardare il suo frumento.
— Io volevo mandarlo giù al podere per sapere la verità sullo stato di Juanniccu. Sbornia mortale è, quella che si è presa avant’ieri notte, che lo ha fatto rotolare fin laggiù come una pietra. Ebbene....
— Ebbene, — disse Mikedda con gli occhi vividi di tenerezza e di curiosità, — se volete vado io a vedere. Faccio come il lampo: vado e vengo. Devo dirlo alle altre padrone?
— No, va subito; ci penserò io.
Ella balzò in piedi, tirandosi su le sottane sull’esile vita come per prepararsi meglio alla corsa. La vecchia padrona la guardò intenerita.
— Va. Quando ti sposi vedrai chi è questa vecchia. Va.
E Mikedda andò; ma era appena uscita dal portone che Annarosa la richiamò dalla porta.
— Mikedda; ho sentito tutto. Tu non andrai laggiù; non bisogna provocare Agostino.
Mikedda ci pensava, al bastone del piccolo padrone Agostino; ma sentiva il coraggio di affrontarlo.