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glio dirla a lei. Ebbene, sì, ecco, ieri il padroncino Agostino, giù al podere, ha bastonato il padrone Juanniccu. Ma molto lo ha bastonato: da stordirlo. Pare lo avesse costretto a scendere giù con lui per metterlo a lavorare. Il padrone Juanniccu ha tentato di tornarsene via subito: allora il padroncino Agostino lo ha bastonato e lo ha chiuso nella casetta dei podere; tanto che gli è venuta la febbre, al padrone Juanniccu. Adesso è chiuso laggiù, e zio Saba ha promesso di andare a vedere e dirmi poi cosa succede; ma mi ha fatto giurare di non dir nulla qui in casa. La tua piccola padrona superba, — mi disse, — mi ha quasi cacciato via ieri sera. Non sa far altro che scacciar tutti come cani, ma siamo tutti cristiani, invece, e io non ho voluto dar dolore alla vecchia col dirle la verità.

Annarosa rispose sdegnata:

— Ebbene? Se Agostino ha bastonato lo zio, avrà le sue ragioni. Comincia a star zitta, tu, e di’ pure a zio Saba che faccia il fatto suo.

Tornò nella stanza da pranzo e si mise a lavorare, ma la sua inquietudine cresceva; e di tanto in tanto le pareva che gli occhi della nonna, immobile e silenziosa nel suo angolo, si volgessero a lei