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quistato per lei. Zio Juanniccu era lì che guardava come guardano i ragazzi: non si bada a loro, e loro osservano tutto. Ma, infine, che cosa è accaduto? E perchè poi Stefano e lei, anche, hanno permesso che le cose andassero così? Dio, Dio, Signore, aiutatemi.
Ombre ed ombre le passavano davanti, con sprazzi di luce che tosto si spegnevano, con un aggrovigliarsi vertiginoso di dubbi, di immagini, di forme misteriose; come nuvole in un cielo tempestoso. Ricordava la matrigna che tornava alla sera dalla casa dei Mura, e aveva sul viso una tristezza e uno splendore di tramonto. E il contegno di Stefano, e l’attrazione e la ripulsione istintive che egli esercitava su lei.
— Perchè hanno fatto così, perchè? — tornava a domandarsi: e la risposta le saliva dall’anima sincera. — Hanno fatto così come facevo io; non mi univo anch’io a lui con un altro nel cuore? Mi tradivano perchè tradivo anch’io.
Poi la speranza d’ingannarsi la riprese. Vedeva la figura pallida e cascante dello zio ubbriaco, quegli occhi non più umani d’anima annegata, quelle spalle incurvate dal peso di una vita che tende al basso. Era la parte marcia della famiglia, zio