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Egli dapprima sentì il solito stordimento piacevole di quando era ubriaco; poi ebbe un senso di angoscia e di nausea; come se avesse inghiottito qualche cosa di grosso e duro, che lo soffocava. Sentì il bisogno di cacciar via di gola quest’osso, questa pietra, e non sapeva come. Anche la testa gli girava intorno al collo; si volgeva dietro e vedeva nero, tornava in avanti e vedeva bianco. Incontrò gli occhi di vetro della madre, che lo guardavano di lontano come dal fondo misterioso di una grotta; vide zio Predu che col bicchiere gli accennava di far coraggio; lasciò che Stefano finisse di raccontare un’altra storia e allora disse:
— È che l’acqua ricasca su chi la vuol mandare in alto.
Gavino si scosse; lo guardò e si mise a ridere: e questo lo irritò.
Del resto tutti si erano rianimati nel sentire la sua voce, come venisse di fuori. La madre provò un oscuro senso di paura. Non aveva la canna in mano; ma con la testa e gli occhi gli accennò minacciosamente di tacere, di non dire le solite sue pazzie.
Zio Juanniccu però s’era rivolto a Gavino, con una cupa luce negli occhi, smuovendo le labbra come un cane che sve-