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disgraziati morivano di mala morte, e solo il più piccolo era scampato avendo la madre, messa in avvertenza, avuto cura di non lasciarlo mai passare davanti alla donna sedotta. E un altro esempio: di una famiglia andata in malora per le maledizioni di una vedova alla quale per un piccolo debito era stata espropriata la casa e lei cacciatane via con la forza pubblica. Questi fatti, veri, risultavano da processi; ed egli li raccontava con voce pacata, come davanti al Tribunale.

Intorno tutti ascoltavano seri: persino Gavino, sazio e assonnato, stava immobile, col viso fra le mani e gli occhi bassi come leggesse un libro piacevole.

Nella distrazione generale zio Juanniccu beveva e beveva; trovò persino il modo di scambiare la sua bottiglia vuota con quella di Agostino ancora piena; nessuno se ne accorse, ed egli cominciò a veder girare la tavola, con gli invitati che giravano intorno a sè stessi e l’uno intorno all’altro.

A poco a poco tutto fu un movimento metodico, quasi armonioso come quello degli astri; gli occhi, le dita, tutte le membra degli invitati si movevano, giravano intorno a sè stesse; e così tutti gli oggetti della stanza.