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sacerdote, tanto era somigliante al padre e di buoni costumi. Nuora mia può dirlo, com’era docile, e buono; mai gridava, mai parlava a voce alta. E così è morto, figlio mio: morto strapazzandosi per il bene della famiglia; anche lui lavorava giorno per giorno come un manovale: e il figlio, Agostino mio, ne ha preso bene l’esempio e l’insegnamento; lui solo ha ereditato dal nonno e dal padre, Agostineddu mio, capo di famiglia a quindici anni. Adesso ne ha venti, ma è come ne abbia cinquanta; sempre a lavorare, lui padrone e servo nello stesso tempo, consacrando la sua miglior gioventù alla famiglia. Tu solo te ne stai così, per le case altrui, a contare inutilmente le ore. Sarebbe tempo almeno adesso di metterti a fare una vita cristiana: tu credi che non si badi a te? Si bada, sì, e tu pregiudichi la famiglia, specialmente Annarosa che deve trovare marito....
L’uomo ascoltava senza protestare ma anche senza commuoversi: solo tendeva l’orecchio per paura che Annarosa scendesse e lo trovasse lì. Sentiva, attraverso il soffitto di legno, il passo delle donne, nelle camere di sopra; poi nelle scale e nel corridoio; e prima che l’uscio di questo si riaprisse egli si scostò dal camino,