gli uomini, non chiacchierasse troppo coi parenti. Ella usciva, tutta felice solo di poter camminare e vedere qualcuno, col buon proposito di ubbidire alla sua benefattrice; ma d’un tratto il demonio l’assaliva e così, solo per il gusto di disobbedire come facevano i bambini con lei, guardava fisso il primo uomo che incontrava: e gli occhi di quello rispondevano subito ai suoi. Allora aveva vergogna di sè, dei bambini che teneva per mano, e abbassava gli occhi, contenta solo di aver disobbedito.
Poi la vecchia le aveva fatto sposare il figlio. Era diventata padrona anche lei, non lasciava più la casa aperta, non sollevava più gli occhi nell’incontrare gli uomini. Ma rimasta vedova, dopo molti anni di clausura, qualche notte, nelle tiepide notti d’estate, si fermava sul portone, prima di chiuderlo, e le sembrava di essere ancora ragazza ad aspettare che passasse un uomo degno d’essere guardato. Non il primo nè il secondo, ma quello che poteva essere degno. E qualcuno passava, e la guardava anche senza essere guardato, ma andava oltre e non si volgeva nemmeno. Non si sposa facilmente una vedova povera con un figlio da mantenere.
Deledda, L’incendio nell’oliveto. |
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