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una causa per pascolo abusivo, condannando un cavallo, invece del padrone, a pagare la multa. La parte che sembra comica ed è seria è questa: il padrone tentò di provare che il cavallo gli era scappato, introducendosi a sua insaputa nel terreno altrui. Allora il pretore credette bene di condannare il cavallo.

La nonna disse:

— È giusto. Tutto va bene purchè giustizia sia fatta.

La nuora, dal fondo della stanza, guardava quei tre con occhi torbidi: fu per dire qualche cosa anche lei, poi scosse la testa con un moto di sdegno. Quando Stefano se ne andò lo accompagnò fino al portone, cosa che non faceva mai. Non lo guardò neppure, e neppure sapeva il perchè preciso dei suoi movimenti; solo sentiva un impeto di collera gonfiarle il cuore, un desiderio cupo di far dispetto alla suocera.

Questa infatti s’era voltata a guardarla, e fu più tranquilla solo quando la vide rientrare, e Annarosa disse:

— Domenica verrà il padre.

Se veniva il padre era per fissare il tempo delle nozze: bisognava quindi pensare al corredo e la nonna disse che era necessario vendere l’olio, per procurarsi