Pagina:Deledda - L'incendio nell'oliveto,1821.djvu/13


— 5 —

lo guardava, immediatamente turbata dalla notizia. — Sì, se ne va! Stava già poco bene fin dai giorni scorsi, e adesso, gira di qua, gira di là nel cortile e nell’orto, con la sua avarizia e la paura che le venga meno la roba, ecco che s’è presa la polmonite. E se ne va! E se ne va!

Tacque, dopo aver ripetuto le ultime parole quasi con un senso d’irrisione, osservando sul viso della madre l’effetto che produceva la notizia.

La madre infatti era turbata, ma da un confuso senso di gioia.

Pensava ad un progetto di matrimonio vagheggiato da lei, e da tutta la famiglia, fra la nipote Annarosa e Stefano, il figlio laureato di zia Paschedda Mura: solo che questa zia Paschedda si opponeva perchè a sua volta desiderava un matrimonio più ricco per il suo Stefano.

Il vento di tramontana di quel rigido inverno spazzava dunque via l’ostacolo....

Subito però ella sentì la sua coscienza rimproverarle di desiderare quasi la morte della ricca parente.

— Paschedda è forte e ben nutrita. È di razza rustica che resiste a tutti i malanni e non morrà per così poco. E denari da pagare medici e medicine ne ha. Contami come è stato.