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come per sfuggire Gioele; poi rientrò per dire alla nonna che versasse dunque al fabbro il prezzo che egli pretendeva; ma il fabbro era già andato via.
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La sera del giovedì santo venne finalmente, inaspettato, zio Predu Mura. Camminava forte sul suo bastone, e andò dritto verso la nonna, alla quale Mikedda con fretta silenziosa accomodava i piedi sulla pietra del focolare.
— E dove sono gli uomini? — domandò guardandosi attorno. Poi sedette e sputò sul fuoco senza tanti complimenti, come faceva a casa sua, cosa che nelle visite precedenti non s’era mai permesso.
Infine disse:
— Ebbene’, ce la date questa signorina?
Annarosa stava seduta sotto la finestra e guardava il gattino che le scherzava intorno. Aveva un’aria distratta, ma il cuore le batteva forte. Le parole di zio Predu le parvero la sua sentenza di condanna.
Eppure pensò che bastava una parola sola per liberarsi; ed ebbe desiderio di dirla, questa parola. Sentì un gran caldo