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bambino alla superficie luminosa delle acque, a riva di un mare sicuro, vigilato dalla madre; o poveri, ma sempre col minimo dell’esistenza materiale, come questi Maffei. Io, per conto mio, se fossi in lei, piuttosto che dar fastidio alla gente, con la costruzione dell’argine, tenterei di restaurare la nostra bella antica chiesa, che è in pessime condizioni. L’ha veduta?

Sì, l’avevo veduta, prima o dopo questo mio ritorno fatale. Sì, una volta, come nelle favole, inghirlandata di rose, parata di damaschi, di arazzi, di tappeti, con l’altare che brillava come il firmamento: e poi, l’ultima volta, triste di crisantemi e di festoni neri bordati d’oro cupo, funebri come il cielo dopo l’uragano distruttore.

Tu mi intendi, Noemi. Risposi:

— Non nascondo che l’esterno della chiesa, sebbene pittoresco, lascia a desiderare: vi crescono persino i capperi. Ma l’interno mi sembra abbastanza conservato: e poi mi dicono che il parroco è tutto dedito alla chiesa e se ne cura in modo particolare.

Il sogghigno tornò, a segnare un marchio buffonesco intorno alla bocca di lui.

— Lo conosce, lei, il signor parroco?

— Mah, lo incontro sempre che va con in mano un fazzolettone per la spesa, come una serva: ci salutiamo e via. Mi sembra certo un