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vicinano al compagno scontroso e gli domandano: Come ti chiami? Che fai? Che mestiere fa tuo padre? – Così si diventò amici: solo amici; poiché egli capiva che così bisognava comportarsi con me: poi, a poco a poco, si strinse fra di noi una specie di alleanza contro quelli del paese, che continuavano a nutrire astio per me e avversavano anche il mio giovane amico perché aveva già un certo successo nella sua carriera, ma sopra tutto perché frequentava la mia casa. Più che altro, forse, questo distacco dall’ambiente che ci stringeva nemico, fece nascere in entrambi il desiderio di andarcene lontano, di tentare assieme, con l’attività e l’ingegno di lui e i mezzi che io possedevo, una sorte migliore. Fu questa la prima ragione del nostro matrimonio: l’amore venne dopo, già fondato su basi che di solito, fra due sposi, sorgono dopo anni di convivenza e di solidarietà. Egli era religioso, Giacomo, perché tale era la sua famiglia di patriarchi: mi fece conoscere la Bibbia, e mi condusse alle nozze come ad un nuovo battesimo. Si andò subito via dal paese. La vecchia Giovanna non volle seguirci: rimase nella casa che considerava sua, e là è morta di solitudine. I primi tempi, qui, sarebbero stati per noi, se non duri, alquanto inquieti, senza la nostra ferma volontà di vincere, e la gioia di vivere, di esser liberi finalmente, di non aver nemici.