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scuoterla e darle una triste consolazione. Ecco la vecchia Rosa che torna dal fiume e dice:

— Su alla villa del poggio è venuta a respirare l’aria buona la nuova padroncina: è gialla come una carota: è tisica spacciata.

La nuova padroncina è la figlia unica del ricco piantatore di tabacco: quella che Antioco voleva sposare.

Anche Paolone, ch’è stato incaricato su al poggio di certi scassi e lavori agricoli, e fa anche servizi nella villa, mi conferma la sinistra notizia: e, per conto suo, conclude con le solite considerazioni filosofiche. Ritornello:

«Questa è la vita».

Non sempre però la vita è grigia e dispettosa: il tempo aggiusta molti guasti che sembravano irrimediabili, e distribuisce doni insperati.

Io non ti ho spedito la mia ultima lettera, Noemi, nella ferma speranza di aggiungervi un poscritto che, come un raggio di sole in un crepuscolo burrascoso, promettesse un domani sereno. Forse questo giorno è venuto. Ho finalmente la certezza che l’argine sarà costruito: i lavori cominceranno alla fine d’inverno, e nel preventivo delle spese, poiché i Decobra vi contribuiranno largamente, rimane anche un margine per la chiesa.

Io non voglio tenermi un centesimo: lavorerò, farò il manovale, aiuterò a raschiare i muri