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Ma che fa, la signora Noemi? Vuol pigliarsi gioco di lui? E lui ci sta: la fissa, la sfida:

— Oh, per questo ce ne sarebbero anche al mio paese, di queste donne.

Noemi vorrebbe ribattere:

— La nipote del parroco? — ma, ancora una volta, ha paura: sopra tutto paura di sé stessa, o meglio di quanto le succede dentro: come uno che teme di avere il germe di una malattia.

Il gobbo è però lì, mezzo salvatore.

— Ce n’è qualcuna in vista?

— Sì, ci sarebbe la figlia del Re del tabacco molto ricca, bruttina e ignorante; la sposerei, sì, volentieri, per comprarmi una bella biblioteca.

— Null’altro?

— Non gliel’ho già detto? Un paesetto salubre, buon vino, libri: non c’è altra gioia, nel mondo.

— E l’amore?

— L’amore si prova una sola volta, nella vita: il primo amore: il resto non è che il riflesso del sole nell’acqua.

— È vero: è proprio vero; — disse Noemi, senza alzare la voce: e guardò di nuovo l’orologio.

— Oh, cavaliere; è l’ora della sua messa. La sposa lo aspetta.

I due uomini balzarono in piedi: anche lei