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per andare alla messa: vede, dunque, donna Noemi, lei fa mancare persino ai doveri religiosi.

Ella guardò il suo orologio da polso, ed ebbe voglia di dire:

— Vada pure, cavaliere. — Ma allora sarebbe andato via anche l’altro, ed ella aveva bisogno di sentirlo ancora parlare, di sapere da lui qualche cosa che rasentasse la verità, e la mettesse completamente in pace con la coscienza. Con questa scusa, almeno, ella spiegava la sua curiosità. Disse, con voce incerta:

— È presto ancora: restino un altro poco.

— Io resterei qui tutta la vita, — disse con slancio il gobbo. — Quest’aria mi rende come ebbro di felicità. E più che in aereoplano, dove si soffre il mal di mare, qui pare di essere nei famosi giardini pensili di Babilonia. Da essi, come da questo luogo delizioso, si vedevano i palazzi di marmo, i portici, le piazze, i campi sportivi.

— Questo, però, no, certo, — disse Antioco, sollevando il viso. Passava un piccolo aereoplano azzurro e lucido come un pesce spada: guardò in su anche Noemi, e la sua gola bianca, tesa e vibrante, attirò l’attenzione del gobbo.

«Come è ancora ben conservata, la nostra buona padrona; — pensò: si direbbe una vergine».