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per i fiori mi ha fatto compiere questo reato di violazione di domicilio: ma lei non può sapere a qual punto arrivi questa mia passione: mi fermo a lungo davanti alle vetrine dei fiorai, in modo che le guardie mi tengono d’occhio: e quando posso portare a casa un mazzo di rose mi pare di aver vinto una lotteria. E qui, donna Noemi, glielo dico senza complimenti, è proprio una meraviglia. Perché a me i fiori piace sopra tutto vederli sulla pianta, vivi, palpitanti, felici. Vede; questa rosa gialla, unica sulla sua esile piantina delicata, è una delle specie più rare e più resistenti: vive anche un mese intero, resiste a tutte le intemperie: è la rosa «Kàllista», che vuole dire bellissima, già conosciuta fin dal tempo dei romani.
— Sì, è bella, — ammette la signora Noemi ma anche i suoi occhi distratti, più che la rosa d’oro, guardano lontano. Ella pensa alle vicende dell’uomo grigio sedutole davanti, e alle capricciose vicende della vita. Ricorda le parole di Franco, su certe inverosimili coincidenze della sorte, che sembrano giochi infantili o d’azzardo e Antioco, dunque, per caso e per predisposizione di un calcolo interessato, è dunque lì, davanti a lei, e i suoi occhi rassomigliano a quelli dell’uomo del suo primo amore. Davanti a queste battute straordinarie della vita non si può più sorridere e neppure far commenti: si devono ascol-