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frate missionario. — E ridono, i commensali, lassù, nella lontana stanza della parrocchia: ma lei, adesso, Noemi, non ha più voglia di ridere. Le sembra che tutti si piglino un po’ gioco di lei, che si divertano a disturbarla, a prenderle e farle inutilmente perdere il tempo e i pensieri.

Ma che voleva, infine, la signora Giulia? Si era fatta grottescamente seria, con le grosse labbra che tremavano sui denti di cavallo. Riprese, sottovoce:

— Lei ha ragione, di non ridere di quanto le ho detto, donna Noemi: perché lei capisce le cose. Mentre tutto il palazzo crollerebbe dalle risate degli inquilini, se si venisse a sapere che un giovane di talento e di grande avvenire, e bello e sano, vuol andare a istruire i selvaggi. Ma io parlo solo con lei; e sono felice che lei mi ascolti. Ho anche io le mie idee, e approvo quella di mio nipote. Non si vive di solo pane, e un ricco matrimonio può essere una fortuna, per un uomo; ma ci sono altre fortune più grandi. Ho veduto un giornale delle Missioni, nella stanza di Antioco; e ho pianto. Vedesse come sono belli, questi bambinelli di selvaggi: neri, con certi occhi che incantano. E poi le suore, i padri, i vescovi che attraversano le foreste e i deserti; e le chiesette di frasche, i frati dottori che curano i malati, — persino i lebbrosi, anzi i lebbrosi con più amore degli altri, — e inse-