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Pierina: ben venga Pierina: quando ella balza dentro il negozio è il più bel frutto, è il più morbido cespo delle buone cose attorno. La padrona, tuttavia, si volse, un attimo, col desiderio di comprare una scatolina di carta gialla piena di fragole, da regalare a quel golosone del sor Francesco; ma poi tira via drizzandosi quasi fieramente sulla schiena. No, non vuol dare più confidenza e neppure troppa importanza al suo portiere: che egli faccia il suo dovere, com’ella farà il suo; e, dopo tutto, ella può vivere con pochi soldi al giorno: magari anche col suo lavoro; non ha bisogno di nessuno, non le importa, in fondo, di nessuno.

D’altronde il sor Francesco la pensava come lei; e nel vederla rientrare la salutò rispettoso, ma anche un po’ rigido, senza dirle una parola. E questo contegno di lui le infuse più sicurezza e coraggio che se egli le avesse offerto le più eroiche promesse di aiuto e di fedeltà.


Adesso era di nuovo nella sua casa, ripresa dall’incantesimo di questo rifugio, che aveva, in più vaste dimensioni, gli stessi colori, gli stessi riflessi, quasi la stessa atmosfera della chiesa lasciata pur ora: solo che il silenzio è diverso, non attraversato dall’inquieto respiro del pros-