Pagina:Deledda - L'argine, Milano, Treves, 1934.djvu/219


— 209 —

fessionale, aspettava i penitenti ritardatari, e poiché questi più non si presentavano, sbuffava con poca reverenza.

Anche lei, che in un primo momento aveva l’idea di confessarsi, pensava che non ce n’era più bisogno: da qualche settimana, aveva già compiuto il precetto pasquale, raccontate al rappresentante del Signore le vicende del suo spirito e della sua carne in pena, era stata assolta aveva ricevuto l’Ostia, il ramo dell’ulivo benedetto, il piccolo cero che ricorda la luce della fine di ogni vanità terrestre: adesso, poi, era più tranquilla ancora, più in accordo con la sua coscienza, dopo che le lettere erano cessate, e anche lei sa che Pia Decobra si è uccisa perché non amava il marito.


Eppure non tutto era sepolto ancora; e uno stridore lieve saliva dalla sua coscienza come quello di una porta non ben chiusa che il vento molesta. Mentre un ultimo arco di fiammelle s’accendeva sopra l’altare, illuminando meglio la veste azzurra alpina della Madonna e la testa calva del vecchio sacerdote, ella si domandò: «Perché non faccio mandar via dalla mia casa quel signor Antioco, il nipote del gobbo?».

Oramai la notizia era ufficiale: il signor An-