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dalla signorina della posta, e poi anche dalle donne che lavano al fiume.

— Buono quel fiume! È il nostro gazzettino, il nostro giornale umoristico.

— I giornali umoristici sono spesso quelli che più dicono la verità.

Questa spiegazione la sentenzio io, in tono solenne; ma con un senso di amarezza penso che dalle rive sbattute del fiume salgono anche le voci sul conto di Agar.

Ella intanto conserva, davanti ai miei occhi sempre più attenti a studiarla, la sua vibrante bellezza di ritratto vivente: come una bambina innocente è pronta a ricambiare i miei sguardi, a ridere se io rido; ma i suoi occhi hanno spesso una luce di malizia non del tutto ingenua, ed anzi le sue pupille mi ricordano la luce doppia, casta e voluttuosa assieme, che un poeta latino attribuiva alle donne dei protosardi, che destava un senso d’incantesimo e di malia in chi osava fissarle.

Si parla, per curiosità e incitazione mia, di Antioco: e padre Leone è davvero feroce nel gusto di poterselo sbranare a suo agio.

— Lei, signor ingegnere, afferma che egli ha dato le dimissioni da podestà? Gliele hanno fatte dare, invece, e come! Per conto suo ci sarebbe rimasto a vita, facendo il comodo suo s’intende, per quanto poco ci sia da raspare nel