Pagina:Deledda - L'argine, Milano, Treves, 1934.djvu/165


— 155 —

Aria che influisce anche sul malato; poiché, nel rientrare in casa, la vecchia ci dà la buona notizia che la febbre di lui è miracolosamente diminuita, e domanda con rispetto se, per fargli compagnia, vogliamo far colazione nella sua camera.

Agar ci aspetta di nuovo sul pianerottolo: sembra un’altra, lieta, ridente, con un mazzo di coltelli in mano, che, per sfogo di buon umore, brandisce contro padre Leone.

— Questi sono per lei, piccolo padre. Oggi le deve scontare tutte.

— Smettila, — egli dice, accogliendo male lo scherzo: e poiché ella vi insiste, la guarda minaccioso, costringendola ad allontanarsi e abbassare la testa impertinente. Oh, egli deve essere bene a conoscenza delle cose illecite di lei, se ha tanto potere di intimidirla e dominarla.

Nella camera di don Achille la finestra è spalancata, il letto aggiustato, egli ha ripreso il suo colore naturale, e mi dice con voce commossa:

— È stato lei a fare il miracolo.


Mi guardò con occhi tanto sinceramente affettuosi che mi sentii d’un tratto a mio agio, come uno di famiglia, e non trovai nulla in con-