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giorno però, verso gli ultimi di novembre, nel ritornare dal paese vide il servetto corrergli incontro spaventato.
«Me la deve aver fatta di pieno giorno, quell’animale», pensò. «Che è successo?»
Il servetto gli correva incontro; ma solo quando furono vicini parlò, sottovoce, ansando.
— È venuto uno, a cercarvi, tutto nero, coi capelli irti. Girava intorno gli occhi in modo terribile; e quando ha sentito che non c’eravate non ha aperto più bocca, ma è penetrato nella mandria, ha guardato le pecore, ha guardato tutte le altre bestie, ha fatto dei cenni misteriosi ai cani, e i cani non hanno fiatato.
— Era lui, — disse il vecchio con voce strana.
— Era lui, sì, — confermò il ragazzo.
— Come lo sai? Te lo ha detto lui?
— Non ha mai parlato; ma si vedeva bene ch’era lui. E se n’è andato via silenzioso. Io tremo ancora. No, padrone mio, non mi lasciate più solo; altrimenti me ne torno a casa mia.
— Scimunito, ma perché? Che cosa può farti, quello lì?