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Luca avrebbe voluto a sua volta piegarsi per placare la sua sete insostenibile.
Senza sollevarsi, ella si asciugò il viso col grembiale, e guardò Luca come dalla profondità di un fiume che non era quello arido ai suoi piedi, ma un fiume grande, luminoso e travolgente.
Egli non vide mai più in vita sua occhi simili: gli dicevano: vieni, prendimi, andiamo assieme travolti, onda fra le onde, nel gorgo di luce che ci condurrà alla gioia eterna: vieni, siamo gli occhi stessi dell’amore, del sogno che si tramuta in realtà: gli occhi stessi della vita, gli occhi di Dio.
Affascinato, egli si avvicinò e le mise una mano sulla spalla calda; poi si piegarono entrambi sul letto bianco del fiume, tra i giunchi che li salutavano complici e ridenti, in mezzo ai cespugli, alle bestie, alle cose tutte che parevano sciogliersi in una passione comune.