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toletta come un coperchio; infine cominciò ad incidere sul corno la teoria delle immagini significative. L’ultima notte, egli aveva sognato di ritrovarsi nella casa dello zio prete, che era piena di mobili antichi: stava seduto su una cassa nera; e qualche cosa di triste doveva accadergli; ma si ribellava al presentimento, e voleva di nuovo fuggire, fuggire per sempre. Chi glielo impediva? Non sapeva, ma era come legato, e per la rabbia si piegò, tentando di morsicarsi i piedi per svegliarli dal loro sopore. Nell’atto si accorse che la cassa era coperta di misteriosi disegni: ed ecco adesso li ricordava e cercava di riprodurli.

L’immancabile cuore fu il primo; invece della fiamma egli però vi fece fiorire una rosa. Rosa, cuore di primavera, immagine della bellezza di Francesca, fiorisci dalla radice del mio cuore, e porta all’amata il saluto e l’augurio di una eterna giovinezza. Amen. Poi disegnò, sempre incidendo il corno con la punta del coltello, un vaso: le anse erano due colombe che vi si abbeveravano. Coppa d’amore, anche questa, dalla quale egli non avrebbe mai più bevuto,