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Ma di giorno in giorno, col crescere della passione, scemava la speranza di soddisfarla. Così cresceva l’ardore solare e si consumava l’acqua del fiume. Gli stessi oleandri si appassivano, gli uccelli migravano verso i monti; anche nell’ovile le bestie selvatiche, le cornacchie ed il muflone, durante la giornata cadevano in un sopore che pareva la malattia del sonno. Le pecore si ammalavano di nuovo sul serio, ed il vecchio pensava al modo di emigrare anche lui con loro, verso i monti, per salvarle.

Solo per Luca non c’era più speranza. Francesca non sarebbe venuta mai più, ed egli aveva paura di andare da lei; paura di essersi illuso, e ch’ella lo cacciasse via, lui con le sue fantasticherie, come egli cacciava via i nugoli di moscherini che lo torturavano: o finiva col credersi davvero il misterioso fidanzato, di là dei sogni e dei desideri carnali, del quale aveva parlato Francesca.

— Sì, sì, me ne andrò, lontano, nei