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rietà Luca andò lo stesso: d’altronde, come impedirglielo? I loro rapporti erano mutati, e né l’uno si considerava più padrone, né l’altro più servo: tuttavia non riuscivano a separarsi.

Quando zio Ulpiano tornò in paese, domandò alla figlia:

— Che ha fatto Luca, l’altro giorno?

La donna non ricordava bene: il giovine aveva mangiato con loro, in famiglia, poi era uscito.

— Mi ha riportato una medaglietta che gli avevo messo al collo quando lo assistevo; e mi disse ch’era venuto apposta per questo.

— Solo per questo? Nelle camere di sopra non c’è stato?

La donna, poiché oramai si sapeva il mistero della disgrazia di Luca, lo guardò sorpresa.

— Perché? Vi manca qualche cosa ancora?

Il vecchio s’irritò, come un tempo, quando si parlava di Luca.

— Ecco, subito! Con voi donne non si può dire una parola che subito architettate una storiella da focolare1. Io



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