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canto. Anche i cani abbaiarono in modo diverso del solito, e le cornacchie emisero il loro caratteristico fischio di gioia col quale salutavano il bel tempo: tutto per quel moscardino vestito come un cavallerizzo alla moda, stivaloni, frustino, cravatta svolazzante, berretto che ravvivava la freschezza del viso e degli occhi dove il mattino stesso s’era rifugiato.

Il nonno lo aspettava, e nel baciarlo arrossì di felicità, ma non gli riusciva di scherzare, come gli anni passati; mentre Luca pareva non si accorgesse, o fingeva di non accorgersi, della decadenza di lui; e senza ricordarsi che la madre lo aveva avvertito e pregato di essere gentile col servo, il quale stava sempre sulle mosse per andarsene, gli diceva con tono di comando:

— Tira giù quest’affare e cercami quattro pertiche forti e dritte! Marcia!

— Che, sei diventato mercante di tela? — domandò il nonno, ritrovando un poco del suo antico buon umore.

— Vi farò vedere io che cosa sono diventato, babbo Melis, — egli rispose, piegato a slegare il rotolo, al quale erano attaccati, come alle vele delle bar-