Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
— 146 — |
Il contegno del nonno verso di lei, l’aver egli chiamato la figlia ad assistere Luca, la irritavano e la mortificavano; ma non per questo piangeva, bensì per un sentimento nuovo, che non sapeva definire, che non era rimorso di dare, oltre il resto, tanta pena alla madre, costretta a starsene lì nella capanna a vegliare un figlio altrui; e neppure pietà e schifo per quel sacco imbevuto del sangue di dolore di Luca, né pietà o raccapriccio per il gemito di lui quando ella lo aveva toccato con le sue mani; ma forse era un pianto di liberazione e di speranza, ed anche di gioia per aver trovato il modo di far mettere la medaglia al collo della sua vittima.
★
In breve Luca migliorò in modo veramente miracoloso.
Un giorno, d’improvviso, si sollevò da sé sul giaciglio, e guardò di qua, di là, attonito, come svegliandosi da un lungo sonno; poi sbadigliò. Aveva fame.