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chiaramente la verità. Con voce più pacata, senza mai cessare di fissarlo negli occhi, riprese:

— Ascoltami: dimmi che cosa hai fatto tutti questi giorni, da sabato in qua.

— Che cosa ho fatto? Chi se ne ricorda?

— Già, hai tante cose da fare! È vero però che sei come smemorato e dài retta ai sogni.

— Lasciate i miei sogni, zio Ulpiano! — Luca gridò, difendendo una parte della sua vita che apparteneva a lui solo. — Non vi riguardano.

— Mi riguardano, invece; e ti dirò poi come. Intanto dimmi che cosa hai fatto in questi giorni.

— E se non volessi dirvelo?

Il vecchio tornò a sogghignare; ma più che altro d’ironia verso sé stesso.

— Padrone! Era per una soddisfazione più tua che mia. Io il fatto mio lo so.

Allora Luca, un po’ smarrito, e già col presentimento di essere calunniato, rispose più docile.

— Ebbene, ho fatto né più né meno di quello che voi stesso mi avete veduto fare.