Pagina:Deledda - Il vecchio e i fanciulli, Milano, Treves, 1929.djvu/131


— 117 —

no cos’è, oggi? Martedì: ebbene, venerdì ella tornerà e mi dirà tutto.

Era un martedì, appunto: Luca era stato il sabato avanti in paese. Il giovedì dopo quel discorso del sogno, vi si recò zio Ulpiano. Quando fu di ritorno all’ovile, era così pallido e sinistro in viso che il giovine lo credette indisposto, o che in famiglia fosse accaduta qualche disgrazia: non essendo però sua abitudine interrogarlo, poiché il vecchio non parlava, continuò nelle sue faccende senza preoccuparsi oltre.

L’altro, intanto, entrato nella capanna, ne aveva chiuso la porta, cosa che raramente faceva: uno sdegno chiuso e un dolore iracondo gli gonfiavano il cuore; i suoi occhi di tanto in tanto rilucevano per la tempesta interiore; ed il suo sdegno crebbe quando, staccato dal piuolo, dove stava sempre appeso lo zaino di Luca, e frugandovi dentro vide che era quasi vuoto, non solo, ma che non conteneva neppure i denari che pochi giorni prima il giovine aveva ricevuto per il compenso del suo servizio.

Allora ricordò che Luca conosceva un nascondiglio impenetrabile fra le rovine, e che era troppo astuto ed abituato