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mente. Basilio non l’aveva mai veduto così inferocito: ebbe paura, e disse ogni cosa. Dopo tutto da zio Pietro non aveva nulla da temere.

Melchiorre ascoltava come istupidito; e gli pareva di sognare ancora uno dei brutti sogni della notte prima; e mentre a Basilio le orecchie ardevano per la stretta delle sue dita, le sue s’imporporavano e pulsavano d’ira e di vergogna.

— E mio padre ha fatto questo! — proruppe battendosi le mani sulle ginocchia. — E ha fatto questo? Oh, Gesù, oh Gesù, ma è matto dunque quel vecchio? E ha fatto questo, — gridava più forte, parlando a sè stesso. — Ma non è possibile, e questo scimmiotto mentisce, mentisce! E lui s’è umiliato, ed ha parlato con quella.... e ha bevuto e s’è seduto in casa di quella gente! Oh Gesù, oh Gesù, che accade di me, in che pozzo profondo son caduto? Mi vogliono perdere, mi vogliono assassinare. Aspetta, aspetta! Ah, corvi, ah, volpi che mi divorate le viscere!...

S’incamminò correndo, con la rosa in mano: e Basilio dietro, spaurito e ansante, pensava:

— L’ho fatta! Ora va ad ammazzare