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IV.



Grande e sanguigno il sole sorgeva dal mare lontano quando squillò il campanello della messa. Tutto taceva nella nitida frescura del mattino, sotto il cielo puro e chiaro: qualche donna vagava qua e là, assonnata e silenziosa, e nelle capannuccie di frasche odoranti, le caffettiere gorgogliavano e saltellavano sulle brage.

Il secondo squillo di campanello risuonò come un piccolo nitrito metallico; vibrò impaziente fuor della chiesa e si spense fra gli alberi. Il sole pendeva ancora sul mare, incendiandolo con la sua luminosità di fuoco.

Le porticine delle stanze (cumbessias) addossate alla chiesa si spalancarono, e nel vano apparvero figure assonnate di bimbi, di ragazzi e di giovanotti.

Al terzo squillo di campanello tutti entrarono in chiesa; di nuovo un gran silenzio regnò al di fuori, sotto il bosco rischiarato dal sole senza raggi e sulla