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rono una corda alla vita e lo costrinsero a scendere nel pozzo. Quando fu sceso gli gridarono: «Che c’è?» Egli rispose: «Un cadavere!» La donna allora cominciò a piangere, a piangere, a strapparsi i capelli e le vesti, e ad urlare. Ne aveva ben ragione, poveretta. Allora il pretore gridò al ragazzo di dire i connotati della vittima; e il ragazzo gridò alla donna:
« — Tuo marito quanti occhi aveva?
« — Mio marito aveva due occhi.
« — Anche questo ne ha due. Tuo marito quante orecchie aveva?
« — Mio marito aveva due orecchie.
« — Anche questo ne ha due. Tuo marito quanti nasi aveva?
« — Mio marito aveva un naso.
« Anche questo ne ha uno. Tuo marito quanti piedi aveva?
« — Mio marito aveva due piedi.
« — E questo ne ha quattro! Tuo marito vello aveva?
« — Mio marito vello non aveva.
« — E questo ha il vello! Tuo marito corna aveva?
«Tutta la Giustizia cominciò a ridere, a ridere: il pretore si gettò pancia a terra per non scoppiare».
Anche gli ascoltatori della graziosa nar-