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vorare quasi tutto il pane e il cacio dei pastori, teneva desto il fuoco. Con le stoie e i gabbani Basilio e il porcaro prepararono un giaciglio ove deposero il vecchio; lo spogliarono; esaminarono il suo dorso tumefatto e livido; non una goccia di sangue era sgorgata dalla ferita nera e gonfia. L’unsero con olio tiepido, si strapparono le vesti per avvolgerlo; egli piangeva con gemiti strazianti, riempiendo la grotta di grida lamentose; poi parve ricadere nel torpore in cui lo avevano trovato immerso sul dirupo.

— Chiamiamo un medico? — chiese Basilio.

— Il medico vuol essere pagato.

— Si pagherà.

Chiamò fuori il ragazzo, e dopo aver frugato nella sua tasca gli diede un biglietto da dieci lire.

— Prendi il cavallo, eccolo, è pronto: va da zia Bisaccia, che faccia salire un medico; di’ a questo che un vecchio è caduto e si è rotto la schiena. Dagli il denaro, compra le medicine che ti dice lui. Se non fai presto, ti massacrerò. Avverti zia Bisaccia che non dica niente a nessuno, che zio Melchiorre non venga a saper nulla. Cammina!