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vano; nel gran buio della lor vuota visione i morti occhi scorgevano come un punto turchino iridato. Giù, al di sotto, i boschi fremevano per la brezza che saliva a sbattersi contro le roccie.

— Sono stanco, — pensò zio Pietro, fermandosi di nuovo. — Signore, aiutatemi. Dove sono mai? Ch’io possa trovar riposo, ch’io possa vedere!

Rovesciò un po’ la testa all’indietro, come cercando la luce con disperato sforzo; e ascoltò, ma non udì che il susurro del bosco, e non vide che quel fantastico punto turchino, alto e lontano come una stella.

La brezza gli battè sulla gola, dandogli di nuovo un angoscioso raccapriccio, un senso di disperazione. Ma il Signore udì la preghiera.

Riprendendo la discesa, zio Pietro fermò il bastone sopra una piccola sporgenza: ingannato da questo appoggio tese il piede, ma il piede trovò il vuoto e il bastone si spostò.

Gli parve che il susurro della selva, diventato fragore, gli sibilasse entro le orecchie, e che il punto turchino si sciogliesse come un razzo in mille faville iridate. Poi tutto tacque, tutto sparve. Era ca-